Le grandi fiction presentate all’evento internazionale dedicato al piccolo schermo
David S. Goyer col suo Da Vinci’s Demons e l’attrice Melissa George, protagonista di Hunted sono le star internazionali della sesta edizione del Roma Fiction Fest in corso all’Auditorium di Roma fino al 5 ottobre. Lo sceneggiatore degli eroi Marvel e dell’ultima trilogia di Batman e l’atletica attrice australiana (è l’agente Laurel Reed in Alias e la dottoressa Harris in Grey’s Anatomy), hanno presentato al pubblico romano le due attesissime serie tv in arrivo su Fox e Sky.
Goyer ha mostrato le prime immagini del suo primo “fiction-drama-storico” sul nostro Leonardo, megaproduzione angloamericana in otto episodi da un’ora ciascuno in onda su Fox da aprile 2013. La prima di sei o sette stagioni, ha annunciato l’autore, girata in Galles con gli incentivi fiscali del governo britannico che ha anche sovvenzionato la creazione di uno degli studi più grandi d’Europa. Oltre 80mila metri quadri di set, utilizzati da Goyer per raccontare un Leonardo Da Vinci «Figlio illegittimo che odiava suo padre. Un uomo pieno di nemici – racconta l’autore -, il peggior nemico di se stesso, critico verso i suoi colleghi dell’epoca e, per questo, inviso ai più. A parte Gesù Cristo, è il personaggio più famoso della storia – dice convinto -, dotato di una personalità straordinaria. Una figura controversa, bipolare come la maggior parte dei geni, autodistruttiva, famoso per non riuscire a completare i lavori commissionati, molto più interessato a fare lo scienziato, l’inventore che l’artista».
Quello che l’ha maggiormente affascinato consultando le varie biografie dell’italico genio, è stato il vuoto di quattro anni, tra i 28 e i 32, nella vita di Leonardo, l’identità ignota della madre e la mancanza di 6000 pagine del suo diario al momento della sua morte. Ha dunque dato sfogo alla fantasia partorendo un personaggio a metà strada tra Indiana Jones e Sherlock. «Una fusione folle – ammette Goyer – tra invenzione, azione e fantasy. Mi sarebbe piaciuto girare a Firenze – confessa -, non è detto che non lo faccia ma il problema qui sono le autorizzazioni». Anticipa qualcosa anche della seconda serie, appena finita di scrivere: «Sarà folle e viaggerà in tutto il mondo – rivela -, andremo in Romania dove accadrà qualcosa di speciale a Leonardo, con un passaggio di testimone a una sorta di figura gemellare, più giovane».
La bionda e quasi eterea Melissa George (classe 1976, fisico atletico e portamento elegante, a soli 5 anni campionessa di pattinaggio a rotelle), si cala stavolta nei panni della violentissima Sam Hunted, la gelida e spietata protagonista dell’ intricata spy story creata da Frank Spotnitz (tra gli sceneggiatori di X-Files), coprodotta dalla BBC in otto puntate, girata a Londra in presa diretta, da dicembre in esclusiva su Sky Uno HD.
Hunted, agente sotto copertura per un’agenzia privata di intelligence, sopravvissuta miracolosamente ad un attentato e poi sparita misteriosamente, si ripresenta agli ex colleghi e allo scettico “capo” che decide di rimetterla alla prova. «È il ruolo della mia vita – confessa – mi sono subito identificata nel personaggio, per interpretarlo ho superato un provino e atteso tre mesi prima che mi chiamassero. Poi ho dovuto allenarmi sette mesi imparando le arti marziali, una prova difficile e dura perché a combattere sono veramente io». Per Sam la sfida sarà doppia. Da un lato scoprire chi, tra i suoi colleghi, l’ha tradita, dall’altro capovolgere la sua prospettiva da cacciatrice a preda. La prima serie riuscirà a svelare il mistero mentre la successiva, già scritta, approfondirà le cause della morte di sua madre e degli altri interrogativi emersi nelle prime otto puntate.
«In America non c’è alcuna differenza tra cinema e fiction – sostiene l’attrice -. L’obiettivo è far vedere il tuo lavoro ogni settimana al pubblico: tutti i grandi autori come Frank Spotnitz si costruiscono un repertorio di opere senza differenziare tra le due espressioni artistiche». Ha scelto questo ruolo, spiega, «Per portare la fiction ad un livello superiore e per spostarmi su un personaggio molto dark, ricco di emozioni e per poter venire in Europa». Ha studiato la tecnica di combattimento Kasi che, rivela, «Al cinema è usata generalmente da personaggi come James Bond o Batman. Mi ha permesso di interpretare i pesanti combattimenti della serie in modo molto reale, in ogni scena c’è la mia faccia, non ho usato controfigure. Mi sono anche fatta male, ma sono soddisfatta».
Tra le altre prossime novità di Sky ci sono Homeland, una grande storia sul terrorismo, la riscrittura televisiva di Gomorra ad opera dello stesso Saviano, Diabolik, e un In Treatment all’italiana rivisitato da Sergio Castellitto. Intanto il venerdì sera va in onda in prima serata la seconda stagione di Strike Black, dieci episodi coprodotti da HBO e Sky Uk, seguita da XIII, un mix di azione, intrigo e mistero.