di Matteo Bussola, Einaudi, 2023.
In pochi sanno raccontare la fragilità maschile senza stereotipi, senza pregiudizi, senza vergogna. Matteo Bussola, l’architetto/fumettista veronese sa farlo con schiettezza e umanità. In queste pagine, a volte tristi a volte gioiose ci sono, com’è suo solito, storie di vita. Un direttore di banca apparentemente realizzato in tutto trova il coraggio di disertare la propria esistenza e costruire un sogno. Un padre in neuropsichiatria con il figlio impara ad accogliere la ferita di chi ha messo al mondo.
Un anziano marito, prendendosi cura della moglie malata di Alzheimer, si domanda che cosa rimanga di una relazione quando chi amiamo sparisce, anche se possiamo ancora toccarlo. Un “hikikomori” che si è innamorato online vorrebbe incontrare chi è diventato per lui così importante, ma la paura di uscire lo imprigiona. Un bambino sempre ubbidiente scopre la bellezza inattesa di deludere le aspettative. Da cosa deriva quella scelta di chi vive rinchiuso? L’autore prova a rispondere con la voce del suo personaggio: «…È solo una questione di controllo. La reclusione la scelgo io, io decido la distanza tra me e il mondo, m’impongo questo soffitto bianco che è diventato il mio cielo».
Incrinati, piegati, sconfitti, capaci però di cercare un senso, di intravederlo dì dove mai avrebbero creduto, questi protagonisti trovano ognuno un modo personale, autentico, spudoratamente onesto di rispondere alla domanda: «Che cosa fa di un uomo un uomo?»
Il tema centrale di Un buon posto in cui fermarsi ruota intorno alla ricerca di un luogo sicuro, un rifugio emotivo dove trovare pace e serenità. Bussola esplora con maestria i diversi significati di “casa”, non solo come luogo fisico ma anche come stato d’animo, come il calore di una famiglia unita e la tranquillità di un rapporto sincero. Questo tema universale rende il libro accessibile e coinvolgente per chiunque abbia sognato di trovare un posto nel mondo dove sentirsi veramente a casa, a volte scardinando le proprie certezze pregresse.
Pur non raggiungendo le vette del precedente Il rosmarino non capisce l’inverno, questo suo nuovo libro ci offre una narrazione profonda e commovente che esplora le sfaccettature dell’amore, della perdita e della ricerca di un senso di appartenenza. Il personaggio di Gianni, la cui vita è intrisa da un susseguirsi di scelte giuste, viene sconvolto dal desiderio di farne una sbagliata. «Non ho mai creduto alle storie di quelli che cambiano vita – leggiamo -, che impazziscono e aprono un chiosco alle Canarie, che rovinano famiglie solo per inseguire l’illusione di ricominciare. Ma io non voglio ricominciare niente, forse voglio cominciare e basta».
Dello stesso autore Notti in bianco, baci a colazione, Sono puri i loro sogni. Lettera a noi genitori della scuola, La vita fino a te, L’invenzione di noi due, Il tempo di tornare a casa, Il rosmarino non capisce l’inverno, La neve in fondo al mare.