Far esplodere una discussione intellettuale su cosa vuol dire oggi produrre fiction, fare televisione e soprattutto pensare cosa sarà la televisione del futuro”. Era questo l’obiettivo di Carlo Freccero, direttore artistico dell’VIII edizione del RomaFictionFest. Le serie premiate l’ italiana Gomorra e l’americana House of Cards.
“Un Festival è qualcosa di avanguardia e non di retroguardia – ha sottolineato Freccero, in chiusura della kermesse -, l’ho voluto fare in questa direzione, fornendo al pubblico le linee di lettura di questi generi nuovi che si affacciano, e facendo sì che serva ai produttori televisivi, che cercano di ripensare questo lavoro”.
Da geniale innovatore di tv, Freccero sa che il termine avanguardia in questo momento può far paura: “In una cultura di quantità e non di qualità, di conformismo e non di rotture, di ripetizione-ritornello e non di fratture. Ma ho voluto fare una cosa rivolta ad un pubblico specializzato, di addetti ai lavori, perché credo sia arrivato un momento importante: la tv sta acquistando quella sua autorevolezza e consapevolezza di essere ormai un medium complesso, per articolarsi in più discorsi. E a dimostrarlo appunto proprio la fiction e la battaglia in cui avviene lo scontro tra tv di conservazione e di innovazione. Quello che mi interessa – ha concluso – è aver indicato un lavoro diverso e una politica culturale diversa, perché credo che sia molto importante che i festival siano anche questo e non solamente una carnevalata”.
Soddisfatto dell’edizione del RomaFictionfest anche Marco Follini, presidente dell’Associazione produttori televisivi: “siamo riusciti nell’intento di offrire cose diverse e lanciare due messaggi importanti: il primo che nell’universo audiovisivo la fiction ha valore, e il secondo che nella fiction il processo creativo importante e ha valenza artistica”. Per il futuro pensano di anticipare a Luglio il festival, per esigenze di lavorazione dei prodotti.
Il Premio RomaFictionFest al Miglior Prodotto italiano è andato a Gomorra (produzione Sky, Cattleya, Fandango per Sky Atlantic HD, regia Stefano Sollima, Francesca Comencini, Claudio Cupellini). Miglior Attrice Italiana ex Aequo, Maria Pia Calzone, per il ruolo di Imma Savastano in Gomorra e Micaela Ramazzotti per il ruolo di Francesca Osti in Un matrimonio (produzione Duea Film per Rai Fiction, regia di Pupi Avati). Miglior Attore Italiano Luca Zingaretti per il ruolo di Adriano Olivetti in Adriano Olivetti – La forza di un sogno (una produzione Casanova Multimedia per Rai Fiction, regia di Michele Soavi) e per quello di Alberto Lenzi ne Il giudice meschino (produzione Italian International Film per Rai Fiction, regia di Carlo Carlei). Miglior Produttore Italiano Angelo Barbagallo per Non è mai troppo tardi (produzione Bìbì Film Tv per Rai Fiction, regia di Giacomo Campiotti).
Premio Speciale della Giuria ai giovanissimi interpreti di Braccialetti rossi, Carmine Buschini, Brando Pacitto, Aurora Ruffino, Mirko Trovato, Pio Luigi Piscicelli, Lorenzo Guidi (produzione Palomar per Rai Fiction, regia di Giacomo Campiotti). Miglior attore non protagonista Salvatore Esposito per il ruolo di Genny Savastano in Gomorra.
Miglior Nuova Serie TV Internazionale ad House of Cards – Gli intrighi del potere (produzione Netflix per Sky Atlantic HD) Miglior Interprete e/o Personaggio Televisivo Internazionale Walter White (Bryan Cranston) per Breaking Bad (produzione Sony Pictures Television per AXN)
Miglior Canale dell’anno per programmazione internazionale Fox Crime.