Una commedia romantica, contemporanea, che fonde amori passati e ritrovati con storie di amicizia, famiglia, fratellanza. La porta su Prime Video il regista Luca Lucini con il film Io e mio fratello, interpretata da Denise Tantucci, Cristiano Caccamo, Greta Ferro, Lunetta Savino, Teresa Mannino, Nino Frassica, Claudio Colica, Ninni Bruschetta, Paola Lavini, Marco Leonardi.
Il tema non sarà originale ma Lucini lo ha attualizzato intrecciandovi temi come l’amore libero da vincoli di genere e differenze di età, lo stato d’animo inquieto di una generazione che fatica a trovare la propria strada, tra scelte sbagliate, mille dubbi, non riuscendo a capire chi è e, soprattutto, chi vuole diventare.
Al centro della storia ci sono tre giovani: Sofia (Tantucci) 28 anni, pecora nera della famiglia, è una sciupafemmine che ha lasciato la Calabria per trasferirsi a Milano. Suo fratello Mauro (Caccamo), col quale è sempre in guerra, è invece affidabile, tranquillo e porta avanti l’azienda vinicola di famiglia. In comune hanno Michela (Ferro), primo e unico amore di Sofia, che però sta per sposare Mauro. Quando Sofia capisce che sta per perdere la donna della sua vita, decide di tornare a casa, rompendo ogni equilibrio. I due fratelli saranno costretti a guardarsi davvero in faccia e a scegliere chi voler essere da grandi.
“Parlo di amore, di famiglia, di lavoro, di sesso, di valori, di sogni: nella nostra storia c’è tutto questo – commenta Lucini -. Una commedia elegante, ambienti curati che raccontano con l’enfasi del cinema la realtà. Lo spettatore è portato per mano in questo viaggio verso una nuova consapevolezza di Sofia, di Michela, di Mauro, gli unici personaggi a cui ho dedicato dei primissimi piani e dettagli molto stretti – spiega -, proprio per condividere la loro emozione, le lacrime, i mezzi sorrisi, gli ammiccamenti, le gioie, i dolori. Abbiamo calcato la mano senza paura, sull’aspetto emotivo e psicologico dei protagonisti e sul tono leggero di commedia familiare che ha l’ambizione di divertire, emozionare, raccontare in modo credibile il nostro tempo”.