Ambiente, rapporti genitori-figli difficili, diversità, sono al centro del film natalizio a cartoni animati. Un’esplosione di colori fantasmagorici accompagna l’avventuroso viaggio nel profondo, inesplorato Strange World – Un Mondo Misterioso, dov’è ambientata l’originale commedia targata Walt Disney Animation Studios che, anticipando le vicine feste, arriva nei cinema il 23 novembre. Protagonisti i membri della famiglia Clade, costretti a intraprendere un inaspettato viaggio in una terra sconosciuta e pericolosa per sconfiggere un virus che sta mettendo a repentaglio la sopravvivenza del loro mondo. Il variegato equipaggio di una sorta di stravagante navicella spaziale, è formato dal mite papà agricoltore, dall’ irrequieto figlio sedicenne, dalla mamma casalinga e ottimo pilota, dal loro cane zoppo. A loro si unirà il ritrovato nonno esploratore, scomparso molti anni prima scalando le montagne e uno strano appiccicoso e saggio animaletto. Dovranno combattere contro una marea di bizzarre fameliche creature la cui natura misteriosa sarà svelata soltanto nel finale a sorpresa del film.
“Questo progetto è nato da alcune riflessioni personali sui miei figli e sul mondo che erediteranno – spiega il regista Don Hall presentando il film a Roma – In cosa si differenzia dal mondo che avevo ereditato da mio padre? Come possiamo essere dei bravi antenati per coloro che verranno dopo di noi?”. Oltre al tema ambientale di grande attualità Hall e gli sceneggiatori hanno messo in primo piano anche il controverso rapporto tra padri e figli che spesso non vedono il mondo allo stesso modo. “Mio padre è un agricoltore e ho passato la mia infanzia a dargli una mano. Quando ho compiuto 14 anni ho iniziato a dovermi occupare della semina e di altre cose più importanti che non avevo semplicemente voglia di fare – racconta -. Non era quello che volevo fare nella vita. Alla fine, tutto è andato per il meglio, ma non ho mai dimenticato il modo in cui mi sentivo e ho pensato che sarebbe stato interessante esplorare i rapporti padre/figlio e le aspettative che solitamente riponiamo nei nostri figli, intenzionalmente o inconsciamente”.
La storia è dunque incentrata su tre generazioni della stessa famiglia che stanno cercando il proprio posto nel mondo. I tre Clade hanno delle significative differenze che li dividono ma, al tempo stesso, hanno più cose in comune di quante sarebbero pronti ad ammettere. Ma forse la più grande scoperta che attende i Clade è la chiave di volta dei loro rapporti reciproci, il futuro che li attenderà una volta che l’avranno trovata e il significato del loro viaggio all’interno del quadro completo.
A far parlare in italiano i tre Clade sono Francesco Pannofino (il nonno), Marco Bocci (il papà) e Lorenzo Crisci (il figlioletto) “Il film riflette i nostri tempi – spiegano-, suggerisce di restare uniti pur seguendo la propria strada” . A seguirli la suggestiva colonna sonora “Antifragile” scritta e interpretata da Michele Bravi e Federica Abbate “Riflette la fragilità della natura – spiegano -, vuole rimarginare il nostro rapporto col pianeta Terra, ne siamo i custodi, dobbiamo lasciarlo vivibile”.