Avere meno paura di essere diretta, di dire ciò che si pensa. Elena Sofia Ricci l’ha imparato da Teresa Battaglia, la ruvida commissaria che l’attrice riporta su Rai1 da lunedì 28 ottobre in prima serata. Tre nuove puntate ispirate al romanzo Ninfa Dormiente di Ilaria Tuti, dirette da Kiko Rosati, al fianco di Gianluca Gobbi, Fausto Maria Sciarappa, Giuseppe Spata, con il primo episodio in anteprima su RaiPlay il 26 ottobre.
Teresa è una donna poliziotta dall’acume sorprendente e, nonostante le apparenze, non ha perso la sensibilità e la capacità di indagare con grande empatia. Non è solo chiamata a combattere contro altri esseri umani, ma anche contro un nemico insidioso: l’Alzheimer.
La ritroviamo coinvolta nella soluzione di un nuovo caso: tra le gelide montagne friulane della Val Resia viene ritrovato il corpo della giovane poliziotta apparentemente morta suicida con un colpo di pistola al cuore. Ma per la commissaria Battaglia qualcosa non quadra, secondo lei si tratta di un omicidio camuffato da suicidio.
“Non volevo accettare il ruolo di un altro commissario per la Rai – racconta Ricci -, ma Teresa è scontrosa, caustica, antipatica, segnata da cicatrici ancora sanguinanti. Combatte i demoni del passato, è sfacciatamente vera nella sua sincetà, il suo sarcasmo è divertente, quello che pensa dice, senza paura. Non fa sconti a nessuno, l’ho dedicata a mia madre che era un po’ così”.
«La regione Friuli Venezia Giulia è stata molto importante come location, con i suoi paesaggi incantati e la natura incontaminata, ha offerto un palcoscenico perfetto per la narrazione – racconta il regista -. La neve ha contribuito a creare quell’atmosfera rarefatta e misteriosa tipica delle serie nordiche. Ogni ripresa all’aperto, immersi in quel candore immacolato, ha aggiunto un elemento di suggestione e bellezza visiva che è diventato parte integrante della narrazione. La fotografia di Davide Sondelli è stata cruciale per ottenere questo effetto».
Come spiega l’autrice del romanzo, Teresa Battaglia è una donna normale: imperfetta, segnata da esperienze tragiche, ma determinata a vivere pienamente seguendo una vocazione, trasformando il dolore in un fuoco d’amore per le vittime e in compassione per chi è caduto schiantandosi al suolo. Teresa è anche malata; “l’Alzheimer è contrassegnato da uno stigma sociale particolarmente pesante – sottolinea Ilria Tuti -. Mostrarlo è un segno di vicinanza, significa far sentire le famiglie che ne sono colpite un po’ meno sole”.