La chiassosa famiglia Portokalos torna ad invadere il grande schermo per un secondo Grosso, Grasso Matrimonio Greco, diretto da Kirk Jones, nelle sale dal 24 marzo con Universal Picture. Nel sequel della commedia romantica campione di incassi nel 2002 scritta e interpretata da Nia Vardalos con John Corbett, ovviamente non può mancare tutta la surreale famiglia di immigrati greci stabilitisi negli Usa ma attaccatissimi alle proprie origini.
La new entry destabilizzante stavolta è Paris (Elena Kampouris), la figlia diciassettenne di Toula e Ian che mal sopporta l’invasione continua nella sua vita dell’ingombrante famiglia materna, con in testa il battagliero nonno Gus che la incita a trovarsi un marito greco. Lei, insofferente a tante pressioni, non vede l’ora di andare al college, il più lontano possibile dal rumoroso clan, come a suo tempo sognava anche sua madre Toula. Che ora è in preda a crisi di abbandono, per la voglia di fuga della figlia e per gli intiepiditi rapporti con l’imborghesito marito.
Vardalos ha scritto uno commedia frizzante ma senza i tanti, originali spunti comici della precedente, con i coloriti scontri tra i familiari dei due promessi sposi e l’ eccentricità di alcune tradizioni elleniche tanto care al vecchio capofamiglia. Anche il secondo capitolo però riserva divertenti copi di coda, come la “svista” dovuta alla frettolosa partenza dalla Grecia per gli States di Maria e Gus in tempo di guerra: il loro matrimonio non fu mai regolarmente celebrato. Via allora a una serie di gag gustose, anche se non proprio originalissime, con preparativi di nuove nozze anche stavolta molto, molto sopra le righe. Il tutto condito dagli imbarazzanti consigli sulla vita di coppia dall’inopportuna zia Voula, che incita la pronipote a tenere coi ragazzi “occhi aperti e ginocchia strette”!