Ricordi, nostalgia, fantasie sulla famiglia perfetta che inseguiamo soprattutto da bambini, sono al centro del film Magari, in onda dal 21 maggio in esclusiva su RaiPlay, debutto alla regia di Ginevra Elkann. La nipotina di Gianni Agnelli ha pescato nel vissuto suo e dei due fratelli John e Lapo per raccontare con ironia una storia di adulti imperfetti che si barcamenano tra la vita e i sentimenti, vista attraverso gli occhi di tre piccoli fratelli molto uniti, che cercano di vegliare l’uno sull’altro.
Il loro inaffidabile padre italiano, interpretato da Riccardo Scamarcio, è uno scrittore anticonformista, carismatico e completamente al verde, che non ha alcuna idea di come badare a sé stesso, figuriamoci ai figli. I tre lasciano Parigi dove vivono in un bizzarro ambiente alto borghese con la madre di fede russo-ortodossa, per passare le feste di Natale in montagna col padre. Arriveranno bardati con giacche a vento e scarponi e lui invece li porterà al mare, sulle dorate spiagge di Sabaudia. La fedele collaboratrice Benedetta (Alba Rohrwacher) sarà l’ago della bilancia in questo dedalo di rapporti e sentimenti difficili che man mano, faticosamente, si trasformeranno.
“C’è uno spunto autobiografico ma poi la storia va per la sua strada. Non è un affresco sociale – spiega Ginevra presentando in streaming con i protagonisti il film che doveva uscire a marzo nelle sale ma è rimasto bloccato dal virus-. Per me era importante parlare di emozioni, delle piccole cose dell’infanzia che ti formano come adulto. Il film punta con ironia sui sentimenti intimi come amore, paura, tristezza, momenti felici e infelici, raccontati dal punto di vista di una bambina. Non so quanto mio padre ci si riconosca, ai miei fratelli è piaciuto, felici che abbia realizzato il mio sogno di fare la regista”.
Per entrare a fondo nella parte Scamarcio ha pensato a quando a sei anni sentiva litigare i suoi genitori e pregava perchè non si separassero. “Ho costruito il personaggio sul ricordo di mio padre non su quello di Ginevra– racconta -, lo conosco ma non ho cercato di imitarlo. Il film è una rielaborazione dei suoi ricordi ma tiene conto anche dei miei, di quelli di Alba, dei bambini, delle nostre esperienze, pensieri, emozioni. La figura dei genitori è fondamentale nella nostra comunità – riflette l’attore-, ma si deve lasciare spazio ai figli, capire che sono persone indipendenti da te”.
“Ginevra ha un potere magico nell’avvicinare relazioni assurde, improbabili al nostro vissuto – racconta Alba-. E’ riuscita a immergerci nel suo mondo accogliente pur avendo storie familiari molto diverse dalla sua. Il mio personaggio è secondario ma cambia in continuazione, diventando il motore per il cambiamento di tutti”.