Il gelato è una delle bandiere del made in Italy e come tale deve essere sempre più un alimento buono, sano e sostenibile, in ogni sua componente. Il Gambero Rosso ha messo a punto Gelaterie d’Italia 2018, la prima guida che dà i voti ai maestri del brivido, presentando la classifica dei migliori maestri gelatieri al Rimini Fiera.
Ai 36 già insigniti con i Tre Coni se ne sono aggiunti quattro: per il miglior gelato al cioccolato Stefano Dassie di Treviso; come gelatiere emergente Nicolò Arietti di Gelati d’Antan di Torino; per il miglior gelato gastronomico Andrea Bandiera della Cremeria Scirocco di Bologna; per la sostenibilità Stefano Roccamo di Stefino di Bologna.
Al pari di cuochi, pizzaioli e pasticceri, anche i gelatieri si riuniscono in associazioni, studiano ingredienti e caratteristiche organolettiche, si confrontano su ricette e tecniche, fermamente convinti della necessità di tutelare quel gelato buono e sano che tutto il mondo ci invidia. In mancanza di una legislazione chiara e netta sulla dicitura artigianale, hanno deciso di dare l’esempio in prima persona dando vita ad un gelato che, in linea con i tempi e le esigenze salutistiche sempre più pressanti, sceglie la filiera trasparente e quindi diversifica il prodotto, dimostra che anche in tema di zuccheri e grassi si può far molto. Basta studiare e provare.
La regione che registra il più alto numero di Tre Coni è l’Emilia Romagna con 7 insegne, seguono con 6 Piemonte e Lombardia; quindi Toscana e Lazio con 5, Liguria, Veneto e Friuli Venezia Giulia e Campania con 2, Marche, Basilicata e Sardegna con 1.