“Una vaccinazione per lo spirito, una metafora di speranza”. Così Luca Barbareschi definisce il Tv movie da lui prodotto per Rai Fiction Chiara Lubich, interpretato da Cristiana Capotondi diretta da Giacomo Campiotti, in onda su RaiUno in prima serata domenica 3 gennaio, ispirata allafondatrice del Movimento dei Focolari nel centenario della nascita. Al fianco della protagonista troviamo, tra gli altri, Aurora Ruffino, Miriam Cappa, Greta Ferro, Valentina Ghelfi, Sofia Panizzi, Eugenio Franceschini, Roberto Citran, Paolo Graziosi, Andrea Tidona.
E’ la storia di una giovane donna e il suo sogno: realizzare la fratellanza universale. Al centro dei suoi dialoghi di pace spiccano la forza dell’amore e la solidarietà che può costruire ponti tra gli uomini di qualunque razza o fede religiosa. E’ il ritratto di una donna libera, appassionata e coraggiosa.
Girato a Trento e dintorni, ambientato nel 1943 tra i bombardamenti della Seconda guerra mondiale, il film ripercorre la vita della giovane maestra elementare che, afflitta dal dolore e dalla devastazione che la circonda, cerca di dare un senso a quanto sta accadendo fino a quando si sente chiamata a consacrarsi a Dio, l’unico ideale che sembra non crollare.
La decisione di vivere concretamente il Vangelo aiutando i più bisognosi, condivisa con le sue amiche, prende a esempio il versetto “Che tutti siano uno” che diventa il suo programma di vita, scatenando le reazioni dei benpensanti e l’ostilità del Vaticano. Le ragazze trovano una casa dove poter vivere insieme. Nascerà così quello che sarà poi chiamato il primo ‘focolare’, il nucleo iniziale della nuova comunità attorno a cui si svilupperà il Movimento dei Focolarini. Una donna a capo di un movimento laico però, impone l’intervento del Sant’Uffizio…
“Studiando la vita di Chiara e il suo pensiero, mi sono reso conto di quanto fosse un personaggio originale, unico, incredibilmente ‘avanti’ – spiega Campiotti -. Quanto avesse ancora da dire, e quanto il suo essere leader carismatico donna rendesse ancora più significativo il raccontare la sua vita oggi…. Poi è arrivato il Covid… e ho pensato che la luce di Chiara fosse proprio necessaria e che forse questo film arriverà nelle case nel momento giusto”. C’è il sottile filo di un ideale che attraversa la sua vita e la fedeltà, la costanza per metterlo in pratica, e il magnetismo che questo ideale crea nelle altre persone. La sfida, racconta il regista, era raccontare Chiara senza farne un ‘santino’, in modo che potesse arrivare al cuore di tutti. Una donna laica, che non ha fatto nulla di clamoroso, ma in tutta la sua vita, giorno dopo giorno, nelle piccole e grandi scelte, ha sempre seguito la via della giustizia, della carità e dell’amore, al servizio degli altri.
“Lo sfilacciamento della rete sociale, dovuto allora alla guerra oggi alla pandemia, mi ha condizionata nell’entrare nella parte – racconta Capotondi-. Oggi c’è bisogno di condivisione di valori, il perdono è fondamentale. Il crollo delle certezze ci ha fatto capire che tutti siamo uno, come sosteneva Chiara, e questo va oltre le religioni. Lei aveva una visione politica di fratellanza universale, aveva un sogno e cambiò il mondo col suo magnetismo”.Di Chiara, spiega l’attrice, ammira la forza di scardinare gli stereotipi, di riunire, senza sovrastrutture. “Una donna senza paure, come spero sia la nostra nuova generazione”.
Quella che dovrà ricostruire con dignità il nostro Paese.