Dalla radio al teatro, la coppia comica all’Olimpico di Roma dal 13 dicembre
La stralunata comicità di Lillo e Greg torna a rallegrare le feste, dal tredici dicembre in prima nazionale al Teatro Olimpico di Roma con L’uomo che non capiva troppo – 610 code. Una spy story a metà tra Matrix e 007, scritta e musicata da Claudio Greg Gregori, che si dipana tra pericolose peripezie, inseguimenti, sparatorie ed interrogatori surreali. Così almeno la raccontano i due protagonisti, presentando la pièce con gli altri interpreti Francesca Ceci, Danilo De Santis, Vania Della Bidia e Marco Fiorini e il regista Mauro Mandolini.
Oscar e Felix sono amici da sempre, due tipi diversi eppure molto legati. Felix (Lillo) è un uomo tranquillo, con una vita tranquilla. Ma la sua serenità viene turbata quando scopre che tutta questa normalità è solo la facciata di un mondo che non gli appartiene, fatto di spionaggio e società segrete. Oscar (Greg), il suo migliore amico e mentore e sua moglie Edna, in realtà sono due agenti segreti. Tutto ciò in cui Felix ha sempre creduto non è più come sembra. A questo punto la trama si fa ancor più misteriosa e Felix si ritrova in una dimensione di cui non comprende più i codici e, di conseguenza, il linguaggio.
Mentre l’umanità è minacciata ed egli stesso è seriamente in pericolo, si scopre essere paradossalmente l’unico a poter salvare il mondo… se solo capisse le incomprensibili istruzioni dei suoi compagni d’avventura! Ma il povero sprovveduto rimane attonito e stupito nei momenti salienti della storia, perché è lui ‘L’uomo che non capiva troppo’. Riuscirà Felix a decodificare ciò che gli viene suggerito da Oscar per uscire dalle situazioni più strampalate e pericolose?
La pièce ambientata negli anni ’60 è un susseguirsi di gag esilaranti che coinvolgono tutti e sei gli attori, «Tutti sopra le righe – sottolinea Lillo -, ma mai macchiettistici. La gag e le battute hanno sempre una costruzione logica». Il tutto inserito in una scenografia che ricorda molto il mondo dei fumetti, altra grande passione del duo comico. L’uomo che non capiva troppo prende spunto dall’acclamata serie inserita nella trasmissione radiofonica 610 (SeiUnoZero in onda su Radio2).
«Il nostro messaggio è far divertire sull’incomunicabilità – spiega Greg -. La musica brutta che diffondono ovunque fa male – sostiene -, come i brutti spettacoli, appiattiscono le menti. Noi nella commedia cerchiamo di evitare che la musica dannosa si diffonda». Mandolini, che ha diretto il duo anche nella precedente fortunata Intrappolati nella commedia mette avanti i numeri: «2 atti, 18 quadri, 6 attori più il prezioso contributo dell’agente 409, 28 personaggi, 32 costumi, 187 effetti di luce, 229 effetti audio, 11 proiezioni video, 70 disegni, una colonna sonora originale, composta da 20 brani, con la canzone ‘The man who didn’t understand too much’ cantata alla Tom Jones, un po’ in inglese e un po’ in italiano dal comico Max Paiella».
Il 17 e 18 febbraio la commedia si sposterà a Bologna e dal 21 al 26 febbraio terrà banco al Teatro Nuovo di Milano.