Una Mostra che racconta quello che deve ancora avvenire. E’ Venezia 74, presentata dal presidente della Biennale Paolo Baratta e dal direttore Alberto Barbera. Un programma intrigante, con film che percepiscono il futuro, di Clooney, Aronofsky, Payne, Guillermo del Toro, il primo film internazionale di Virzì, il musical dei Manetti, le pellicole del francese Guédiguian, del franco-tunisino Kechiche, del maestro giapponese Takeshi Kitano, e ancora film italiani, dei giovani Riso e Pallaoro più un’altra dozzina proposti nelle varie sezioni. La pre apertura è affidata all’epico, coinvolgene Dunkirk di Christopher Nolan in una suggestiva proiezione all’aperto.
Ventuno i titoli in gara per il Leone d’oro, affidati alla giuria presieduta dall’attrice statunitense Annette Bening (affiancata, tra gli altri, da Jasmine Trinca). Ad aprire il Concorso, Downsizing di Alexander Payne con Matt Damon che si fa rimpicciolire per risparmiare i consumi del pianeta. Chiude il Concorso Outrage coda del maestro giapponese Takeshi Kitano .
Matt Damon è anche protagonista con Julianne Moore della commedia nera Suburbicon, sesta regia di George Clooney, ambientata a fine anni Cinquanta firmata dai fratelli Coen. Ritorna a Venezia Abellatif Kechiche con l’epica saga familiare Mektour, My Love, canto uno. Il messicano Guillermo del Toro porta il suo film romantico-soprannaturale ambientato nel 1963 The shape of water (La forma dell’acqua) con Sally Hawkins e Michael Shannon, e ancora, il thriller Mother di Aronofsky con Jennifer Lawrence; Lean on pete dell’inglese Andrew Haigh con Charlie Plummer e Steve Buscemi; L’insulte del libanese Ziad Doueiri ; La villa di Robert Guediguan .
Quattro i film italiani: Ella & John-The Leisure seeker di Paolo Virzì con Helen Mirren e Donald Sutherland in un road-movie sulle strade d’America a bordo di un camper; l’allegro musical neomelodico Ammore e malavita dei Manetti Bros, emozionati per il loro esordio in concorso, con Giampaolo Morelli, Serena Rossi, Claudia Gerini e Carlo Buccirosso; Una famiglia di Sebastiano Riso con Micaela Ramazzotti e Patrick Bruel; Hannah del trentino Andrea Pallaoro con Charlotte Rampling e André Wilms, che esplora il contemporaneo bisogno di connessione.
Nel gruppone degli italiani, fuori concorso Il colore nascosto delle cose di Silvio Soldini, con una non vedente Valeria Golino e un creativo digitale Adriano Giannini; a Orizzonti la dark comedy Brutti e cattivi di Cosimo Gomez con Marco D’Amore e Claudio Santamaria. E ancora, Diva! di Francesco Patierno dedicato a Valentina Cortese; Piazza Vittorio di Abel Ferrara, dedicato alla famosa piazza romana e ai suoi residenti, documentari sui senzatetto di Matteo Garrone e Paolo Sorrentino mentre Gianni Amelio porta tra gli Eventi speciali il corto Casa d’altri sul dopo sisma di Amatrice. Non poteva mancare Netflix con le prime due puntate di Suburra-La serie, diretta da Michele Placido, Andrea Molaioli e Giuseppe Capotondi.