Esce nelle sale il non-sequel del film cult anni ’80
«Se avessi voluto fare un sequel lo avrei fatto negli anni Novanta, ora l’urgenza era parlare del malaffare delle banche che giocano in maniera troppo disinvolta col denaro». Ci tiene a puntualizzarlo il regista Oliver Stone, a Roma per presentare il film Wall Street – Il denaro non dorme mai con Michael Douglas, Shia LaBeouf, Josh Brolin, Carey Mulligan e Susan Sarandon, film risposta al cult che diresse nel 1987 (sempre con Douglas nei panni di Gordon Gekko), che la Fox porterà nelle nostre sale dal 22 ottobre in 200 copie. «Spero che gli anni ’80 del rampantismo e della speculazione siano finiti nel 2008. Le banche hanno giocato e speculato con assoluta disinvoltura». Il regista americano, 64 anni, che dichiara di voler essere ottimista, si augura che la bolla speculativa del capitalismo mondiale abbia come soggetto le energie alternative».
Quelle in cui crede e che lautamente finanzia nel film Jacob (Shia LaBeouf), il giovane e ambizioso genero del terribile Gekko, vecchio e astuto leone di Wall Street che, fresco di rilascio dalla galera dopo aver scontato otto anni per eccesso di speculazioni “disinvolte”, è pronto a colpire ancora, sfruttando la nuova attuale crisi delle borse mondiali. A depistarlo la figlioletta ventenne idealista Winnie (Carey Mulligan) che lo ha ripudiato e che ora, (futura sposa di Jacob, rampante e geniale broker di Wall Street) lui vorrebbe riconquistare. «Gekko è un uomo solo», spiega Stone. Un uomo che esce di prigione dove ha scontato una condanna per frode finanziaria e riciclaggio e non trova nessuno ad aspettarlo. Sua figlia non vuole sapere niente di lui. È amareggiato perché vede che tutti i suoi ex colleghi continuano a fare soldi con investimenti spericolati. Decide di rientrare in gioco.
In carcere Gordon ha scritto un libro, L’avidità è giusta?, in cui sostiene che, come il cancro, si è insinuata nel sistema finanziario che si basa su operazioni senza copertura, e mandera’ in rovina l’economia americana. Alla presentazione del libro conosce il fidanzato della figlia e se lo fa alleato. Un film denuncia del sistema capitalistico, ma con un messaggio di speranza. «È stata una sfida – dice Stone -, spero che col crollo delle borse del 2008 sia finita un’epoca. C’è stata un’enorme deregulation, i mercati sono stati dominati da un liberismo sfrenato, senza regole, in cui chi doveva controllare non l’ha fatto – aggiunge -. Comportamenti immorali che hanno determinato il crosso del sistema. Con Obama le cose potrebbero migliorare? «È stato scritto un regolamento di tre o quattromila pagine – spiega – ma al momento gli unici a leggerlo sono gli avvocati che cercano un modo per aggirarlo. Non so cosa succederà. Personalmente vorrei che l’economia crescesse in maniera piu’ lenta, con basi solide».