Potenza, grazia, saggezza e meraviglia sono le qualità di una delle più grandi supereroine di tutti i tempi, Wonder Woman che ora approda sul grande schermo diretta da Patty Jenkins e interpretata da Gal Gadot, nel primo epico film di avventura sulle gesta della supereroina della DC comics, nelle nostre sale con Warner Bros.
La storia è ambientata nel 1918, verso la fine della Prima Guerra Mondiale, per contrapporre questo personaggio femminile ma forte, che proviene da una razza di donne indipendenti, con le prime suffragette. Le ambientazioni dell’epoca danno un tocco di orrore tipico delle guerre moderne, stemperato all’inizio dai paesaggi mozzafiato dell’isola dove nasce e cresce l’eroina.
La pellicola mescola avventura e sentimento, è prevedibile ma coinvolgente, con parecchie trovate esilaranti, non scade nel troppo cruento o nel melò, insomma, adatta a tutta la famiglia, dove non mancano combattimenti all’ultimo sangue, i supercattivi apparentemente invincibili, gli sfigati ma fidati amici dal cuore d’oro, i colpi di scena con happy end assicurato.
A fare compagnia alla Gadot e a Chris Pine troviamo Robin Wright, Danny Huston, David Thewlis, Connie Nielsen, Elena, Ewen Bremner, Lucy Davis, Lisa Loven, Saïd Taghmaoui, Eugene Brave Rock.
Prima di diventare Wonder Woman, Diana era la principessa delle Amazzoni, cresciuta su un’isola paradisiaca ben nascosta agli occhi del mondo, addestrata a diventare una guerriera invincibile. Quando un pilota Americano precipita al largo delle sue sponde e racconta di un enorme conflitto scoppiato nel mondo esterno, Diana abbandona la propria casa convinta di poter porre fine alla minaccia. Combattendo al fianco dell’uomo in una guerra che metta fine a tutte le guerre, Diana scoprirà i suoi pieni poteri e il suo vero destino.
“I supereroi hanno fatto parte della vita di molti di noi – dice la Jenkins, che ha diretto il film da una sceneggiatura di Allan Heinberg, un soggetto di Zack Snyder & Allan Heinberg e Jason Fuchs -. Avevo sette anni quando ho letto per la prima volta Superman, e mi ha sconvolto la vita perché io mi sentivo Superman. Credo ancora oggi che c’è una parte in ogni essere umano che desidera migliorare il mondo. Poi è arrivata Wonder Woman. Ho visto la serie in TV e lei era tutto ciò che una ragazza può aspirare a diventare: forte e gentile, eccitante e di stile, potente e risoluta oltre che combattiva come un uomo. È una tosta ma che si batte per l’amore, il perdono e la benevolenza in un mondo molto complicato. I suo aspetto migliore è la bontà d’animo, la gentilezza, che non sono una negazione del suo potere, anzi, lo rafforza”.
“Ciò che mi ha attratto di questo personaggio è che in lei coesistono diversi aspetti e tutti meravigliosamente positivi – racconta Gal Gadot -. E visto che questa è la prima volta che viene raccontata al cinema la storia di questa icona, io e Patty abbiamo affrontato diverse conversazioni creative al riguardo. Lei è la più grande guerriera del mondo dei fumetti, ma può essere a volte vulnerabile, sensibile, fiduciosa e confusa…e tutto allo stesso tempo. E poi non nasconde mai la sua intelligenza o le sue emozioni”.
A Chris Pine è piaciuta la parità tra lui e Diana, il racconto audace dell’azione di questa donna potente in un mondo violento comandato dai maschi. “Lei mostra al mio personaggio, una spia coinvolta nell’universo tossico della guerra, che c’è ancora spazio per gli ideali, per fare del bene – spiega l’attore -. E’ una storia che fa pensare, molto positiva per il mondo odierno”.