La guerra è uguale per tutti e sotto le bombe non ci sono più corti e signorie, piani alti e piani bassi, scale da scendere o da salire. Quando cadono le bombe dal cielo siamo tutti allo stesso piano, tutti nascosti in cantina. Lo racconta Cristiana Capotondi in La vittoria è la balia dei vinti scritta e diretta da Marco Bonini con le musiche di Jonis Bascir, in scena al Teatro Quirino di Roma dal 10 al 15 dicembre.La storia ruota intorno a una mamma di oggi che mette a letto la sua bambina di 6 anni e, come storia della buonanotte, le racconta l’avventura della bis-nonna Vittoria il 25 settembre 1943, giorno del bombardamento di Firenze.
Capotondi, vestita completamente di bianco, si muove su una scena completamente bianca. Scena e attrice formano così un corpo unico, uno schermo cinematografico gigante e tridimensionale sul quale apparirà la video chiamata della piccola figlia che chiede la storia della buona notte.
In un racconto tra l’evocazione fiabesca e la ricostruzione storica, la mamma rievoca quella notte sotto il fuoco “alleato” quando uno stormo di 36 aerei Wellington inglesi, mirando all’importante nodo ferroviario della stazione di Campo di Marte, manca inesorabilmente l’obiettivo ferroviario causando così la morte di centinaia di civili e pesanti devastazioni nelle zone adiacenti la ferrovia.Quella notte nonna Vittoria non si trova ad affrontare solo l’incubo della guerra, ma anche un tabù sociale: allattare i due gemelli della sua balia che per lo shock aveva perso il latte.
Quando siamo tutti sotto le bombe non ci sono più vincitori né vinti. Sotto le bombe la Signora può servire la serva. Sotto le bombe la Vittoria è la balia dei vinti.
Info e biglietti www.teatroquirino.it