
Due donne diversissime in viaggio in auto attraverso i Balcani, tra mille avventure, ma AmicheMai. Dal loro continuo disaccordo nasce il titolo del film che arriva nei cinema il 27 febbraio e con il quale Maurizio Nichetti torna dopo 23 anni a lavorare per il grande schermo. E si accorge che le tecnologie di ripresa sono totalmente cambiate. Non c’è più la pellicola, per fare un film può bastare anche un telefonino. Quando nel 2019 Angela Finocchiaro, sua amica di sempre, va a trovarlo e gli chiede di lavorare ancora insieme, le propone un road movie a basso costo, coinvolgendola anche nella scrittura.
La scelta di Serra Ylmaz come coprotagonista avviene dopo l’invito a cena a casa dell’attrice turca, che “Ci serve un buffet regale…con gli avanzi della sera prima, e ce lo confessa spudoratamente” racconta Nichetti presentando il film a Roma con Finocchiaro. E’ fatta, si convince che è proprio lei quella giusta per partorire questa commedia comica e malinconica, che le due bravissime attrici rendono spettacolare. Per andare sull’onda dei tempi, arricchisce il cast con due content creators, che col telefonino documentano per i loro followers le turbolente riprese del film seguendo la troupe passo passo.
Anna è una veterinaria impegnata e ansiosa, col marito lontano per affari. Con la morte improvvisa del padre infermo può liberarsi finalmente della badante Aysè, con cui non va proprio d’accordo. Pur di allontanarla velocemente la riaccompagnerà col suo pick-up in Turchia con a bordo il vecchio letto del padre, lasciatole in eredità. Un lungo e travagliato viaggio attraverso i Balcani, ricco di esilaranti colpi di scena, destinato a cambiare per sempre la loro vita e il loro rapporto.
“Con Serra si lavora bene, ti sorprende – ammette Finocchiaro -, è inaspettata, calma, terapeutica”. Il loro affiatamento rende godibile il film.
“Mi sarei annoiato se la storia non l’avessimo cambiata via via per i continui accadimenti – confida Nichetti -. Ne è nato un film strano, che ti sorprende, che non si può raccontare, bisogna vederlo. Ho sempre fatto film fuori dagli schemi correnti, nel 1979 Ratataplan uscì in una sola sala e poi fu un successo, non mi sono mai posto il problema. I miei film non sono adatti per la tv, è difficile trovare i produttori che vogliano rischiare, stiamo soffrendo tutti la crisi del cinema”.