
Tre attrici che mostrano con orgoglio e senza artifici la loro età. Un film scarno e ancorato nella realtà, con atmosfera alla Simenon. Queste le scelte vincenti di Francois Ozon per il suo nuovo film Come le foglie, nelle nostre sale dal 10 aprile. Per le protagoniste ha scelto Hélène Vincent, Josiane Balasko, Ludivine Sagnier, ha ricercato un approccio semplice e dolce nella messa in scena, percorsa da una tensione e da una suspense sulle vere motivazioni dei personaggi che si trovano ad affrontare dei complessi dilemmi morali in circostanze al di là del bene e del male.
La premurosa nonna Michelle vive la sua tranquilla pensione in un piccolo villaggio della Borgogna, vicino alla migliore amica Marie-Claude. Non vede l’ora di trascorrere l’estate con il nipote Lucas, ma quando sua figlia Valérie e Lucas arrivano a casa le cose iniziano a prendere una strana piega e nulla sembra andare per il verso giusto. Valérie mangia dei funghi velenosi raccolti da Michelle e il ritorno di Vincent (Pierre Lottin), il figlio di Marie-Claude appena uscito di prigione, sembra sconvolgere ulteriormente gli equilibri.
Ozon spiega che aveva voglia di mescolare le difficoltà dell’invecchiare a un aspetto thriller nella narrazione. “Spesso la vita ci offre inavvertitamente la possibilità di realizzare i nostri desideri più profondi e più segreti. Abbiamo la tendenza a santificare e idealizzare le persone anziane, a dimenticare che hanno vissuto un’esistenza più complessa di quanto sembra. Volevo anche che il film ci spingesse a interrogarci sui nostri comportamenti, sulle nostre reazioni quando un nostro caro è sospettato di aver commesso un atto che disapproviamo, ma al quale non abbiamo assistito. Il dubbio si insinua. Fino a che punto siamo disposti a proteggerlo? Sono interrogativi particolarmente rilevanti oggi considerando le tensioni che pervadono la nostra società”.