
Un salto indietro nel tempo, nel 44 avanti Cristo, per assistere alla congiura che portò all’assassinio di Giulio Cesare,a Roma, nel luogo e nel giorno in cui avvenne. Il 15 marzo è stata una giornata indimenticabile, che ha intrecciato su un suggestivo palcoscenico a cielo aperto, storia, teatro e rievocazione delle Idi di Marzo.
Dopo il convegno della mattina al Foro Romano, il pomeriggio è stato dedicato alla rievocazione storica che ha coinvolto il pubblico nel cuore dell’antica Roma. L’evento, organizzato dal Gruppo Storico Romano in collaborazione con il Parco archeologico del Colosseo, ha riunito un folto numero di spettatori affacciati alle balaustre che circondano l’area sacra di Largo Argentina per assistere alle rappresentazioni teatrali che hanno fatto rivivere i momenti cruciali della congiura.
La rievocazione storica è cominciata con le riunioni del Senato che crearono le premesse per l’assassinio di Cesare. Il corteo funebre, realizzato dall’ Associazione Decima Legio, ha accompagnato il corpo al Tempio del Divo Giulio nel Foro Romano dove sono state lette lin lingua inglese e orazioni di Bruto e Marco Antonio.
Il grande evento della giornata si è svolto in serata, con la prima mondiale dello spettacolo teatrale Giulio Cesaredi Shakespeare, promosso dall’ Associazione Imprenditori di Sogni, con la regia di Yuri Napoli e la consulenza artistica di docenti della Royal Academy of Dramatic Art di Londra.
A rendere la recita ancor più coinvolgente un cast eccezionale in cui, oltre a Yuri Napoli, hanno primeggiato Pietro Faiella, Lorenzo Parrotto, Nika Perrone, Riccardo Parravicini, Gigi Mezzanotte e un folto numero di attori che hanno interpretato i centurioni e il popolo romano seguendo scena dopo scena l’adattamento del testo curato da Daniele Salvo.
Neppure la lieve pioggerella che ha bagnato le ultime battute dello spettacolo, e i problemi di audio che hanno reso difficile comprendere alcuni passi dei dialoghi, hanno scoraggiato gli spettatori, coinvolti dalla indiscutibile bravura degli attori e dalla magnificenza della scenografia naturale, amplificata dalle proiezioni tecnologiche che hanno esaltato il fascino dell’area archeologica.