La storia del cinema italiano e dell’Italia del secondo dopoguerra raccontata dagli autori cinematografici insieme alle loro lotte per difendere l’autonomia creativa e la libertà di espressione. La racconta Rai Storia il 4 gennaio alle 22:45 nel docufilm di Francesco Ranieri Martinotti L’onda Lunga. Una battaglia che non è stata solo culturale, ma anche politica e civile. Protagonista di queste lotte è stata l’Associazione Nazionale Autori Cinematografici, fondata nel 1952 da grandi maestri del cinema italiano.
Nel contesto dell’Italia liberata, autori come Roberto Rossellini, Cesare Zavattini, Vittorio De Sica, Luchino Visconti, Sergio Amidei, Ettore Scola, Age&Scarpelli, Francesco Rosi, Mario Monicelli, Citto Maselli ma anche da figure altrettanto combattive come Lina Wertmüller, Suso Cecchi D’Amico e Cecilia Mangini, avviarono subito una forte resistenza contro ogni forma di censura, lottando successivamente per riformare le principali istituzioni culturali italiane, giungendo nel ’68 ad occupare persino la Mostra del Cinema di Venezia. Si sono poi adoperati per la modernizzazione del servizio pubblico televisivo, hanno ottenuto il riconoscimento normativo del diritto d’autore nel cinema e contribuito fondamentale alla definizione dell’Eccezione culturale.
Se oggi possiamo ancora parlare di un cinema libero, che conserva una forte identità nazionale e continua a raccontare storie italiane che parlano la nostra lingua, lo dobbiamo molto agli autori e alle autrici che hanno agito e agiscono ancora per affermare i principi fondamentali sanciti dalla nostra Costituzione, come la libertà di espressione, la libertà delle arti e delle scienze, e la promozione della cultura come fondamento della nostra democrazia. Il documentario si è avvalso di importanti materiali d’archivio tra i quali quello dell’Istituto Luce e dell’AAMOD (l’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio). Nel documentario figurano anche interviste inedite dell’Archivio Storico ANAC con importanti protagonisti del cinema italiano, tra cui Marco Bellocchio, Lina Wertmüller, Giuliano Montaldo, Francesco Maselli, Ugo Gregoretti e Nino Russo.