
Talvolta non basta un grande cast per fare un bel film. Per il suo FolleMente, nelle sale dal 20 febbraio, Paolo Genovese ha scritturato quasi tutto il meglio del cinema italiano, ossia Edoardo Leo, Pilar Fogliati, Emanuela Fanelli, Maria Chiara Giannetta, Claudia Pandolfi, Vittoria Puccini, Marco Giallini, Maurizio Lastrico, Rocco Papaleo, Claudio Santamaria, ma lo ha schiacciato nel diluvio di parole di una sceneggiatura ossessiva dove tutti, uomini e donne, si parlano convulsamente addosso.
Lo sguardo del regista, forse rivolto al Woody Allen dei tempi migliori, crea una sorta di pièce teatrale dal sapore antico, lenta seppur dai dialoghi forsennati, dove si fa un gran parlare di come dovrebbe comportarsi una coppia al primo appuntamento per far centro. Una ossessionante e logorroica seduta psicoanalitica per entrambe i sessi, che toglie spontaneità al classico gioco di coppia. Si ride a qualche battuta azzeccata, ma è tutto lì. La goffaggine di Piero (Leo), la trattenuta spontaneità di Lara (Fogliatti) e il coro insistente dei protagonisti delle loro menti, non rendono giustizia alla comunque bravura degli attori.
La nostra mente, ci spiega il regista, è un posto molto affollato, siamo tutti pluriabitati con tante diverse personalità che devono convivere tra di loro. Razionali, romantiche, istintive, a volte folli. Ma chi comanda veramente? FolleMente è la storia di un primo appuntamento, una commedia che ci fa entrare nei pensieri dei due protagonisti per scoprire i meccanismi misteriosi che ci fanno agire. Le varie personalità avranno voce e corpo e le vedremo discutere, litigare, gioire e commuoversi per cercare di avere il sopravvento e prendere la decisione finale. Un viaggio in cui anche quando siamo in due, in realtà siamo in tanti. Perché ognuno di noi è vasto, e contiene moltitudini.
“L’evoluzione necessaria della coppia è stata troppo veloce – sostiene Genovese -, è una partita a scacchi, cambiano le dinamiche e si fa fatica a capire che ci dovremmo mostrare subito per quello che si è. Il film racconta la confusione mentale che provi al primo appuntamento. Il cervello ti fuma, quando riusciamo a staccare la spina è bello”. E’ dunque impossibile la convivenza tra i sessi? “Ho molta speranza – dice Pilar -, c’è molto mistero tra uomo e donna e questo attrae”.