
“Era il mio sogno interpretare un personaggio maledetto, ciancicato, alla Jean Gabin”. Marco Giallini ammette che Rocco Schiavone è il suo personaggio preferito. L’attore romano torna dal 19 febbraio in prima serata su Rai 2 per quattro nuove puntate dirette da Simone Spada, del poliziotto più ruvido e amato della fiction tratta dai romanzi di Antonio Manzini.Tra le atmosfere cupe e i tormenti dell’anima ritroviamo il cinico vicequestore della Polizia di Aosta impegnato a risolvere delitti complicati. Un uomo sarcastico, maleducato ma talentuoso, col passato oscuro, trasferito nel capoluogo valdostano per motivi disciplinari.
“Rocco stavolta è meno alla ricerca dell’amore, è disilluso, di tutto, come me e credo come tutti, mi ha intristito persino la chiusura delle edicole, dove respiravi l’odore della carta dei quotidiani – racconta Giallini presentando la sesta serie alla Rai con il cast-. Nel personaggio ho messo tutto me stesso, senza maschera. Ormai sono cittadino onorario di Aosta, ho le chiavi della città – dice ironico -, sono di casa, mi trovo come a casa”.
“E’ una serie rodata, ma che sorprende sempre – sottolinea Spada -, il mondo che creiamo intorno al personaggio è sempre diverso. Ci spostiamo persino in Argentina, una bella sfida”.
Tradito dall’amico d’infanzia responsabile della morte della sua amatissima moglie, per sfuggire al proprio passato, si butta nel lavoro occupandosi stavolta della morte di un giovane precipitato da un burrone in alta montagna. Poi, l’attende un altro terribile caso, con il ritrovamento del corpo di un bambino sconosciuto scomparso da anni. Grazie alla collaborazione di tutta la squadra e ad alcune brillanti intuizioni di Schiavone, i colpevoli di questo crudele omicidio acquistano un volto, ma perfino l’epilogo della vicenda si rivelerà sconvolgente. Rocco avrebbe bisogno di staccare, riprendere fiato ma parte per il Sud America dove si è rifugiato l’amico traditore. In un paese straniero, con pochi contatti e indizi, non è facile mettersi sulle sue tracce. Deve appellarsi alle proprie capacità investigative per venirne a capo. Un’amara malinconia lo pervade e si domanda se riuscirà, questa volta, a chiudere per sempre con il proprio passato.