
Autodeterminazione, emancipazione femminile, sfida alle convenzioni, ricerca della felicità, il corpo e il desiderio che si affermano. Una storia potente, scabrosa, dove il sesso non è mai compiaciuto ma…con piacere. Tutti elementi di cui sono ghiotte le piattaforme. E’ infatti Sky Original che dal 28 febbraio propone i sei intensi, coinvolgenti episodi della serie L’Arte della Gioia, tratta dalla prima parte dell’omonimo, insolente e a lungo censurato romanzo di Goliarda Sapienza, con protagonista assoluta la giovane, stupefacente Tecla Insolia spalleggiata dalle collaudate Jasmine Trinca e Valeria Bruni Tedeschi con un maturo, ottimo, Guido Caprino, diretti con mano sicura da Valeria Golino.
Una storia femminista che abbandona la retorica perbenista per abbracciare l’audacia e la verità. Al centro la drammatica avventurosa vita di Modesta, una ragazza orfana della Sicilia rurale di inizio ‘900 che scopre la sessualità e il desiderio di una vita migliore che la porterà a lottare per la sua felicità, sbaragliando le leggi dei padroni. Non si accontenta, non chiede, prende, non spera, agisce, non sogna, conquista, non chiede, ruba. Una storia di formazione, ma soprattutto di rivoluzione.
Valeria Golino firma la sua prima serie Sky su un’eroina indomabile e profondamente moderna. Un inno universale a godersi la vita appieno, senza mai risparmiarsi, pentirsi, scendere a compromessi. Ci sono voluti un paio di anni per trasformare questo complesso, fluviale racconto, pieno di contraddizioni, in un prodotto per la tv, ha spiegato la regista presentando la serie a Roma con il cast al completo. “Una storia marcatamente moderna e coraggiosa – racconta -, un personaggio femminile così inedito per la libertà e spregiudicatezza con cui si approccia alla vita e alla sessualità. La forza del personaggio, sta nella capacità di esplorare i propri desideri a discapito e a prescindere dalla morale condivisa, dai pregiudizi e dai ricatti che la mettono costantemente alla prova. L’erotismo femminile è ancora considerato scabroso, più di quello maschile”.
“Mi sono calata nei panni di Modesta con tutta l’incoscienza di diciottenne -racconta Insolia – è un personaggio complesso, conturbante, che si muove sull’eccesso”. “Valeria racconta la libertà, la fame di vita della giovane – spiega Trinca -, una manipolatrice amorale”. “Un film che ha il coraggio di raccontare la complessità dell’umanità senza giudicare”, sottolinea Bruni Tedeschi. Il messaggio? Chi è libero va avanti. Modesta fa cose atroci ma resta pura, spiegano convinte. Un film scabroso? L’arte deve turbare, le pulsioni che creano imbarazzo non vanno educate.