
Lo suggerisce Ivano De Matteo che, alla luce dei recenti, terribili fatti di cronaca, non poteva non far riflettere sugli atti di violenza compiuti da giovani “normali”. Lo fa con la sua solita, lucida sensibilità, nel film Una figlia, prodotto da Rodeo Drive con Rai Cinema, nelle sale dal 24 aprile con 01 Distribution. Ispirandosi liberamente al libro di Ciro Noja Qualunque cosa accada, il regista romano racconta le conseguenze di un gesto estremo che potrebbe coinvolgere qualunque famiglia, in questa toccante, durissima storia, scritta con la compagna Valentina Ferlan, azzeccando pienamente la scelta dei protanisti: Stefano Accorsi nei panni del padre Pietro e la giovane Ginevra Francesconi per la figlia Sofia, affiancati da un cast impeccabile con, tra gli altri, Michela Cescon, Thony, Michela Mancini,Toni Fornari, Barbara Chiesa.
Dopo la morte di sua moglie, Pietro ha cresciuto la loro figlia con amore e dedizione in un rapporto esclusivo, totalizzante. Quando, dopo qualche anno, proverà a rifarsi una vita con una nuova compagna, la reazione di sua figlia sarà esplosiva e Pietro sarà messo a dura prova. Quanto le può perdonare? Quanto è più forte l’amore della ragione? Un film solido, commovente, da vedere e metabolizzare una situazione imprevedibile, che non permette di tornare indietro, sui sensi di colpa di un genitore che, tra incredulità e rabbia, deve prendere atto che a compierlo sia stato proprio suo figlio.
De Matteo indaga su cosa succede nella mente di una ragazzina che distrugge più di una vita, raccontando un certo malessere sociale, senza retorica, con molta delicatezza, attenzione, tentando di non ferire e di non infierire, senza giudicare. Senza soffermarsi sulla parte violenta della storia ma tentando di dare luce alle conseguenze.
“Ho diretto questo film da regista ma anche da padre – spiega il regista-. Ho una figlia della stessa età della protagonista. E tante volte mi sono chiesto: e se accadesse qualcosa, se uno dei miei figli si dimostrasse diverso da come l’ho sempre immaginato, se non seguisse ciò che gli ho insegnato, se si perdesse, se sbagliasse… cambierebbero i miei sentimenti verso di lui?”.
“Un dramma che può capitare a tutti, dovremmo vivere il ruolo di genitori con più distacco, non siamo distratti, siamo assillanti – sostiene Accorsi -. Proteggiamo troppo i nostri figli, dobbiamo responsabilizzarli di più, io sbaglio ogni giorno come genitore. Ho cercato di immedesimarmi in Pietro, ma non saprei come avrei reagito a una situazione simile, certe cose le scopri solo vivendole. E spero di non scoprirlo mai. Ho una famiglia allargata e so che cosa vuole dire gestirne una con qualche criticità. Noi genitori oggi siamo troppo protettivi, pensiamo di agire per il loro bene, ma siamo solo egocentrici”.